Quando si guarda un’opera e le interpretazioni che vengono in mente sono molteplici è segno più evidente che ci si trovi davanti a ciò che definiamo arte.

In questo caso possiamo individuare sia il dolore del vivere espresso nel lavoro in sé, e la fabbrica lo rappresenta pienamente – quasi mai per scelta – ma allo stesso tempo quel sogno di crescita per oltre un secolo, che oggi sembra crollare.

Se il lavoro non dà certo felicità, malgrado si scriva e dica spesso che nobiliti, è stato in ogni caso sostentamento per molti.

Vedere l’immagine sacra per eccellenza, posta dall’Artista in un luogo simile può anche volere essere un modo per scongiurarne la fine dell’una, dell’altra o di ambedue: della fabbrica e della fede.

Beppe Costa

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