Beppe Costa per Luca Colapietro
Sarà un caso, ma finché ci sarà qualcuno che suona o dipinge, che scrive o legge, qualche speranza che il mondo possa continuare a sopravvivere, esiste.
Non a caso ciò che sappiamo, che possiamo scoprire di chi ci ha preceduto ha molto a che fare con l’arte. Tutta l’arte.
E che ci si avvicini da giovani è indispensabile. Contro la sopraffazione delle riforme scolastiche, ognuno può, anzi, deve assolutamente sapere che senza questo elemento essenziale saremmo senza vita, perché senza occhi, orecchie, mani.
Saremmo vegetali o forse peggio.
Così guardo queste opere, con gli occhi, le orecchie e le mani.
Le tocco, le guardo, le ascolto e cerco di guidarmi nell’ampio spazio dove certamente intendono portare me con tutto il corpo.
Se le creature sono senza dubbio mortali, l’arte, in quanto tale, non lo è.
Malgrado i tentativi di soppressione siano frequenti, rimane la forma più alta per la ricerca della libertà.
L’opera di Luca Colapietro guarda al passato, tiene d’occhio il presente, descrive il futuro, è quindi destinata a durare nel tempo.